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Terapia farmacologica per il disturbo ossessivo compulsivo

Il primo farmaco per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo è stato la Clomipramina, scoperta casualmente nel 1964 mentre si studiava la sostanza in qualità di antidepressivo.
Gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SRIs) e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs) sono oggi tra i farmaci più usati per aiutare le persone a ridurre i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo.
Le SRI spesso richiedono dosi giornaliere più alte per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo rispetto a quelle necessarie per il trattamento della depressione. Possono essere necessari dai due mesi ai quattro mesi perchè inizino a funzionare ma alcuni pazienti rispondono in maniera più rapida.
Nei casi nei quali le persone non rispondono agli SSRI possono essere prescritti farmaci antipsicotici come il risperdone (Risperdal) per aiutare le persone a gestire i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo.

Gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo

  • Fluoxetina (Fluoxeren , Prozac, Azur, Clexiclor, Cloriflox, Diesan, Flotina, Ipsumor, Xeredien)
  • Fluvoxamina (Dumirox, Fevarin, Maveral)
  • Sertralina (Tatig, Zoloft)
  • Paroxetina: Daparox, Dapagut, Dropaxin, Eutimil, Sereupin, Seroxat, Stiliden
  • Dapoxetina: Priligy

Triciclici per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo

  •  Clomipramina (Anafranil)

Antipsicotici per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo

  • Risperdone (Belivon, Risperdal)
  • Olanzapina (Zypreza)
  • Quetiapina (Seroquel)

La Clomipramina e il SSRI sono ugualmente efficaci per ridurre le ossessioni e le compulsioni, ma la maggiore sicurezza e tollerabilità degli SSRI li rende il trattamento di scelta.

Gli SSRI non sono comunque esenti da effetti collaterali e possono avere un impatto significativo sulla qualità di vita del paziente. I pazienti con disturbo ossessivo compulsivo resistente al trattamento rimangono un importante problema clinico; In questi casi è solitamente prescritto un aumento dei farmaci antipsicotici ma questi sono efficaci e tollerati solo da una parte dei pazienti.

Effetti collaterali possibili
SSRI: disturbi gastrointestinali (nausea, diarrea, anoressia), disturbi del sonno, disturbi sessuali
Clomipramina: secchezza delle fauci, ritenzione urinaria, stipsi, ipotensione, tachicardia, sedazione
Antipsicotici: disturbi gastrointestinali, sedazione, ipotensione, disturbi agli occhi e alla vista, disturbi alla vescica, disturbi sessuali
Importante I farmaci andrebbero preferibilmente associati ad una terapia cognitivo comportamentale. I farmaci da soli spesso non portano ad una remissione completa ed espongono al rischio di ricadute.