Contaminazione da germi e altri contenuti

Mi hanno diagnosticato il doc due anni fa, ma i primi sintomi sono iniziati anni prima. Premetto che le mie ossessioni sono cambiate negli anni, andando piano piano scomparendo per lasciare spazio a quelle nuove. 
Le prime ossessioni riguardavano il controllare più volte il gas, i rubinetti dell’acqua e se avevo chiuso a chiave la porta, il tutto portato all’estremo tanto che, a furia di schiacciare i rubinetti per far sì che fossero davvero chiusi, a momenti li rompevo.

Mi snervava questo pensiero ossessivo ma, non capendo cosa fosse, pensavo solo che dovevo ricontrollare. Ora non ricordo l’ordine delle mie ossessioni e neanche tutte quelle che ho avuto, perché sono davvero tante, ma cercherò di raccontarvele al meglio. L’ossessione peggiore è stata quella dei germi. Dico “stata” perché grazie agli esercizi della mia psicoterapeuta ormai l’ho superata. La mia paura non era né quella di contarmi ne di contaminare con le malattie, ma di avere addosso germi di altri ragazzi è così di “tradire” il mio. Le compulsioni legate a queste ossessioni erano quelle di sputare sempre, ovunque mi trovassi, lavarmi così tanto le mani fino a farmi uscire il sangue, perché ormai nella pelle si erano creati dei tagli. Ovviamente, il problema si è evoluto. All’inizio io non potevo toccare certi oggetti, dovevo cambiare posate a tavola cercando quella che non aveva germi, non potevo mangiare cibi che erano nel piatto già da troppo tempo, mangiano solo ed esclusivamente merendine incartate tutti i giorni e potevo mangiarle solo in un boccone solo perché se no si sarebbero infettate. Una volta “infettato” un vestito non potevo metterlo, a meno che non avevo le mani pulite, per la mia testa. Nonostante io abbia ricominciato a fumare mesi dopo, una volta che era passata questa ossessione, diciamo che un grazie al doc posso dirlo, perché quando avevo quell’ossessione facevo passare l’accendino vicino al filtro per “disinfettarlo” fino a bruciarlo, ma le fumavo lo stesso perché essendo bruciato avevo la certezza che non ci fossero germi, quindi un giorno ho deciso di smettere di fumare, così. Ho buttato la sigaretta e non ho più fumato per mesi. La situazione, però, è peggiorata. I germi non erano più solo sugli oggetti, ma erano “trasportati” dalle persone. Se vedevo qualche amica, o anche semplicemente i miei, dopo che loro avevano visto altre persone, loro attaccavo i germi di quelle persone a me. Contemporaneamente a questa ossessione, avevo quella di sentirmi toccare le parti intime. In quel periodo ero fidanzata, quindi le mie ossessioni si erano spostate sulla relazione. Dovevo sempre stare attenta a ciò che dicevo o a come mi comportavo per paura di non essere una brava “fidanzata”. Non potevo vestirmi bene perché gli altri ragazzi non dovevano fare apprezzamenti su di me. Il doc è arrivato a metà della mia relazione, quindi iniziavo ad avere “ricordi” sfalsati dei miei comportamenti passati che, ovviamente, dovevo raccontare al mio ragazzo. Ma non erano ricordi reali, erano ricordi modificati dalle mie ossessioni. Dopo esserci lasciati, ho iniziato a non dare più retta alle mie ossessioni, ovviamente dopo mesi di terapia, facendo l’errore di attribuire il mio disturbo alle relazioni perché, in realtà, una volta lasciati, quelle ossessioni sono passate, ma ne sono arrivate altre che non concepivo come “ossessioni”, ma come pensieri normali, quando in realtà non era così. Avevo il terrore di sporcarmi i pantaloni. Uscivo di casa, prendevo l’autobus per poi scendere, andare all’altra fermata e tornare a casa per controllare. Dovevo sempre mettere pezzi di carta, assorbenti. Il tutto, ovviamente, in modo ossessivo. Non concependole come ossessioni, però, credevo di essere “uscita” da disturbo e ho smesso di andare in terapia. Le prime ossessioni di cui vi ho parlato, però, da capodanno sono iniziate a tornare, fino a scoppiare in quarantena. Mi sembrava di impazzire, credevo di avere il doc per la seconda volta. Sono arrivata a prendere Ho preso dei farmaci che mi stavano rovinando. Premetto che, in linea generale, c’è il doc che si risolve da solo, quello con la psicoterapia e quello con i farmaci. Il mio è il secondo livello, quindi i farmaci non andavo bene, tanto da farmi arrivare nuove ossessioni. Oltre a farmi tornare quella germi che, grazie a dio, ero riuscita a superare quindi era davvero lieve, avevo il terrore che potessero spiarmi dal telefono. Ho coperto la fotocamera con dei post it ma, ovviamente, nella mia testa potevano vedermi lo stesso. Il tutto poi si è spostato sulle serrande. Se dovevo vestirmi le luci dovevano essere spente, le serrande totalmente a terra e tutto ciò che poteva avere una fotocamera lontana chilometri da camera mia (perché pensavo potessero vedermi nonostante la porta fosse chiusa). Vedendo che con gli psicofarmaci le ossessioni aumentavano, ho deciso di cambiare psichiatra. Ho preso delle gocce per “annullare” gli effetti delle pasticche. Pensavo andasse meglio, ma continuavo ad avere le ossessioni. Non potevo usare certe dita della mano, non potevo dire certe parole, non potevo guardare certe parti della stanza, dovevo stare attenta quando prendevo un oggetto perché dovevo girarlo dal lato giusto, non potevo mettere i piedi in determinati spazi. Il tutto amplificato dalle mille compulsioni. Rifare le cose due volte per “annullare” l’ossessione prima, dire una certa frase con una parola specifica alla fine come “conferma” che fosse la frase giusta. Le compulsioni, come le ossessioni, cambiavano continuamente. Non potevo nemmeno uscire perché dovevo stare attenta che non avrei incontrato certe persone. Finito di prendere le gocce, ho iniziato ad avere quel periodo di malessere. È arrivato lì, il panico totale. Ossessioni amplificate al massimo, compulsioni che non mi calmavano più, non sapevo più che fare. Avevo perso fiducia in me stessa, nella mia psicoterapeuta, in tutto. In terapia, però, piano piano, sono riuscita a riprendermi. Purtroppo quel periodo terrificante è ancora presente. Le ossessioni sono costanti. Arrivano già da quando sono in dormiveglia la mattina e finiscono di assillarmi quando sono stanche anche loro e mi permettono di addormentarmi. Ci sono notti in cui faccio anche sogni in cui ho le paranoie. Ora non ho solo ossessioni e compulsioni, ma il doc mi obbliga a scrivere OGNI SINGOLO PENSIERO CHE HO. Ma non solo le ossessioni, qualsiasi frase che dico. Devo analizzare ogni parola è capire il contesto in cui le dico. Ogni singola frase. Ogni singola parola. Devo scrivere tutto. Ho controllato il numero delle note che ho sul telefono, nell’arco di due mesi il numero ha tre cifre. Ovviamente, per scrivere ogni nota, ci passo le ore, il tutto amplificato dalle altre frasi che mi passano per la mente che poi devo scrivere. Diciamo che la mia memoria ormai è super allenata. L’ossessione del telefono, che era andata via, è tornata, accompagnata da quella che potessero vedermi le parti intime quando ero per strada. Ma non era più come la prima volta che ho avuto questa ossessione, era più ossessiva. Prima, potevano vedermi solo quando mi vestito, poi, potevano vedermi “attraverso” i vestiti. Dovevo avere i pantalone più alti che potevo, dovevo avere tutte maglie sopra che potevano coprirmi. Quando uscivo a fumare in balcone dovevo mettere tutte le vestaglie che avevo addosso. Nonostante ciò, sentivo sempre che mi vedevano quindi, una volta rientrata, dovevo rianalizzare tutta la situazione di quando ero stata in balcone. Scrivevo tutto, ogni gesto, ogni movimento che avevo fatto per capire se, da ogni angolazione, si fosse potuto vedere qualcosa. Fortunatamente questa ossessione è andata via, torna lieve raramente ma riesco a sovrastarla subito. Ho difficoltà a parlare delle ossessioni che ho in questo periodo e preferirei evitare di raccontarlo per non dare al disturbo la possibilità di assillarmi in questo momento (anche se già lo sta facendo ma sto facendo il possibile per concentrarmi solo su quello che sto scrivendo). Grazie alla mia psicoterapeuta sono diventata consapevole del fatto che un giorno ne uscirò. La mia domanda, pero’, non è più quando, ma sapere quanto ancora dovrò soffrire prima di uscirne. In questo periodo sto iniziando ad avere pensiero suicidi. È l’unica via d’uscita che trovo ora per far sì che il disturbo sparisca immediatamente. Mi sporgo sempre di più dal balcone, mi appoggio sullo scaffale vicino al parapetto inizio a dondolare. Poco tempo fa sono andata anche in farmacia per chiedere un sonnifero ma, non avendo la prescrizione, non me l’hanno dato. So davvero che un giorno potrò essere felice anch’io, ma non riesco a sopportare più il disturbo. Mi sento pazza quando continuo a dire alla mia testa “non è reale”. Sembrerà contraddittorio, ma io so di avere le forza per vincere. Non so quando, non so come, ma so che vincerò io.

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